IL MOVIMENTO 15-M ALIMENTA SOL (17/05/2011)


IL MOVIMENTO 15-M ALIMENTA SOL (17/05/2011) – Questa è la traduzione della prima parte di quest’articolo, che prosegue più o meno raccontando le piazze, di gente organizzata, arrabbiata che manifesta pacificamente la sua indignazione.


Più di 300 giovani rimangono questa mattina nella Puerta del Sol, diventata da domenica l’epicentro della protesta sociale contro il sistema. La moltitudine di gente accampata ieri notte ha iniziato ad organizzarsi per la giornata fin dalle prime ore della mattina, sotto l’occhio vigile della polizia che non interviene (al contrario di ciò che ha fatto domenica). Ieri notte, circa 4.000 persone, secondo le autorità, sono le persone che hanno risposto alla chiamata arrivata dalle reti sociali per riunirsi alle venti nella piazza centrale. L’idea è mantenere l’accampamento almeno fino a domenica con una grande mobilitazione venerdì e sabato.

Dormono poche ore, dividono caffè nei termos e si salutano quando la mattina c’è chi va a lavorare o all’università. I manifestanti, mobilizzati attraverso le reti sociali da differenti collettivi cittadini di protesta contro la situazione politico – sociale, hanno creato sette commissioni: alimentazione, infrastrutture, azione, comunicazione, coordinamento interno, sostegno legale e pulizia.

I servizi di pulizia sono passati per la piazza e i manifestanti, che non hanno nessuna intenzione di far sopportare le spese per la pulizia alle casse comunali, hanno ripiegato i cartoni / letto per poterli ri-utilizzare. La piazza al mattino riprende il suo ritmo normale, passano le macchine, i turisti e gli abitanti di Sol, sorpresi. Una donna di mezza età ha detto ai manifestanti: “Vi paga la sinistra per dare fastidio al Comune?”. È stata sbeffeggiata. Un pensionato ha mostrato loro l’estratto conto perché possano vedere il poco che gli resta per arrivare a fine mese.

Oltre che a Madrid la notte è stata lunga in altre città spagnole. A Granada la polizia ha fatto sgomberare all’alba uno per uno i centinaia di manifestanti accampati nel Paseo del Salòn e ha detenuto 3 persone. Nelle altre città andaluse gli accampamenti si sono dissolti senza problemi. A Siviglia è stata convocato un accampamento a tempo indeterminato (almeno questo, ndr) in Plaza de la Encarnaciòn a cominciare da domani.

A Madrid ieri notte hanno deciso di restare a Puerta del Sol fino a domenica. Le centinaia di persone accampate si sono sedute per terra e il silenzio ha pervaso la piazza. “Volete che ci accampiamo qui?”, fu la domanda di una ragazza con il megafono. Il SI unanime fece esplodere gli applausi. Accerchiati da 300 poliziotti che controllavano tutte le vie di accesso alla piazza, i manifestanti alimentarono Sol al grido di “la chiamavano democrazia ma non lo è” o “meno polizia più educazione”. Alle 8 di ieri sera un applauso, accompagnato da un forte fischio, ha dato il via alle proteste. C’erano giovani e meno giovani. Carmen Rivero, di 51 anni, era quasi emozionata: “Ci hanno tolto la dignità ma stiamo iniziando a riprendercela”.

In Plaza de Catalunia (Barcelona), i manifestanti non si risentono. Circa 50 persone continuano accampate in uno dei punti più rappresentativi della capitale catalana – circa 200 persone dormirono a la ghiaccia -  con l’obiettivo di rimanere fino a domenica. La missione di oggi è stata riempire la piazza di cartelli con scritto “la piazza è stata occupata in nome del popolo” o “non ci rappresentano partiti né sindacati”. Questo è uno dei punti su cui insistono di più dall’organizzazione. “Vogliamo sottolineare che DEMOCRACIA REAL YA è una piattaforma apartitica e asindacale”, sostiene la rivista stampata dall’organizzazione. I visitanti, che durante la mattina sono stati molti di più dei membri dell’accampamento, hanno dato supporto morale a coloro che hanno passato lì la notte. “Ho una figlia di 24 anni, disoccupata, con un’ipoteca di 50 anni che la strozzerà per tutta la vita. Dovete lottare perché questo cambi”, dice Gorka Perez.  

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