Partecipazione sì - partecipazione no. #tuttacolpadi... TWITTER (ovvero la morte di un partito, un progetto, un'idea)

Sono delusa, amareggiata, incavolata. Tutti questi sono i motivi che mi dicono di non scrivere questo post. Di aspettare, lasciar raffreddare i sentimenti, farli decantare. E poi parlare.
Però questi stessi sono i motivi che mi spingono a farmi delle domande. E a cercare le risposte. Ho bisogno di mettere nero su bianco i pensieri che attraversano la mia testa.

In casa mia si è sempre respirato pane e politica. Si leggono molti giornali, si guarda il telegiornale, se ne parla tra noi. Mi è sempre stato insegnato il rispetto verso la DEMOCRAZIA e le sue ISTITUZIONI. In famiglia ci sono molte teste e ognuna ha il suo pensiero. Siamo liberi pensatori, tutti. C'è chi ha difeso Salò, chi non ha mai voluto la tessera, c'è chi stava dalla parte della Lega, chi ha seguito la trafila che ha portato alla nascita del PD. Chi sta a destra, chi a sinistra, chi al centro. I molto cattolici, i poco cattolici e i per nulla cattolici. Quindi di pensieri, idee, motivazioni ne ho sentite parecchie. Sono sempre stata abituata a leggere opinioni diverse dalle mie e costruirmi la mia idea con la mia testa. Ho sempre rifuggito i capi-popolo. Ho sempre odiato quei partiti nei quali "tutti fedeli alla linea del capo". Per carità. Un partito è fatto di persone e ognuna di queste persone ha una sua testa. Però un partito dovrebbe avere alla base una visione comune. Verso la quale tutti i suoi membri tendono. E per la quale si prendono decisioni discusse e CONDIVISE da tutti. In un partito si discute, si ascoltano le diverse visioni e poi si adotta una linea e quella deve essere seguita. Questo ho sempre pensato.

Seguendo questo ragionamento penserete che, a mio avviso, si doveva tutti convergere verso Marini già dall'inizio. E invece io vado proprio dalla parte opposta. Il PD ha smesso di essere terra di condivisione. La base comune, l'idea verso cui protendere tutti insieme, è scomparsa. Per lasciare spazio a una dirigenza cieca e troppo occupata a pensare a poltrone e potere per rendersi conto che la base era persa.
Nessuno sensatamente avrebbe proposto un'alleanza con B. altrimenti. Soprattutto avendo praterie spianate da parte del M5S su un nome che poteva essere AMPIAMENTE condiviso, dalla base. E da molta parte del Paese.
Nessuno si sarebbe incaponito fino a quel punto e avrebbe generato uno strappo così forte da bruciare anche ROMANO PRODI, padre fondatore dell'idea PD, se non un cieco. E allora sì che c'era bisogno di dire NO a quella dirigenza che stava andando contro il volere dei suoi elettori.

Adesso però quella stessa dirigenza dovrebbe farsi da parte e capire di essersi staccata troppo dalla realtà e far spazio ad altro.
Bersani è uscito vincitore dalle primarie. Il suo "popolo" gli aveva dato un mandato che non credo proprio contenesse il via libera al patto con il caimano. Anzi, a dirla tutta Renzi ha perso quelle primarie proprio perché lo si riteneva troppo vicino a certi ambienti della destra, troppo DC.
Quindi il patto suggellato con le primarie è venuto meno.
E' venuto meno anche quello con tutti gli altri elettori del PD nel momento in cui si urlava a gran voce, da ogni dove, il nome di RODOTA' e si è stati sordi. Ora sento e leggo che la caduta del PD è colpa di twitter, dei social network, dei giovani parlamentari eletti che hanno ascoltato più i loro elettori che i gendarmi del partito. E VORREI VEDERE! Pensa un po', dei Parlamentari che ASCOLTANO i loro elettori... incredibile, direi quasi disdicevole!
La colpa non è dei social network. Così come la "colpa" del '68 non era dei ciclostile. I mezzi di comunicazione sono USATI, dalle persone per comunicare un pensiero. E forse allora la colpa vera è proprio questa. Aver comunicato il nostro pensiero. E portarlo avanti. Pretendere di venire ascoltati da coloro che abbiamo eletto. Pretendere che l'idea, il valore di fondo, si discuta anche con noi. Con tutti noi.

In questo senso appoggio il progetto del Ministro Barca, perché leggendo quelle pagine ho trovato il partito che vorrei. Il partito di sinistra che questo Paese merita. Soprattutto perché ci ho trovato un partito DI SINISTRA.

Non appoggerò MAI nessun partito che si allei con SILVIO. MAI. Il mio voto lo avete perso. Questo partito e questa dirigenza lo hanno perso.
Non penso bene del M5S, chi mi legge lo sa. Ma questa volta loro hanno agito limpidamente e in maniera ineccepibile. Gli si è chiusa la porta in faccia. E comunque anche prima si è cercato troppo poco un dialogo con loro, chiudendo lo spiraglio alla prima frase sbagliata. Non mi sta bene. Non mi sta bene quello che vedo perché mi sembra che sia la vecchia politica che cerca in tutti i modi di salvare se stessa. Per il potere, per consuetudine. E allora per questo si cerca di cacciare, isolare, tenere fuori il Movimento 5 Stelle. Perché è estraneo a tutto questo, è nuovo, quindi non ha diritto di cittadinanza. Questo è quello che da fastidio. Perché il PD piuttosto che cercare alleanze con il nuovo si allea con il Caimano per salvare la gerontocrazia, la vecchia politica. Per questo credo sia ora che questa dirigenza si faccia da parte per davvero. E mi rivolgo a Bersani, Bindi, D'Alema, Franceschini, Letta e tutta l'allegra compagnia. E' ora di ascoltare Barca, Renzi, Civati, Chiamparino, Serracchiani. E' ora di idee di sinistra. Di vera sinistra.

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