Generazione di sfigati

Sono nata nel 1981, quest'anno festeggerò i 31 anni. Mi sono diplomata senza perdere anni nel 2000 con 83/100, mi sono laureata alla triennale fuori corso di un mese nel 2004 con 101. Poi ho scelto di iniziare a lavorare. Ho trovato solo lavori in nero, call center sotto pagati (5€ ad appuntamento fissato) e poco altro. Ho scelto di fare un Master finanziato dal FSE, finito a giugno 2005, che garantiva uno stage.. ma quello stage (non retribuito e senza rimborsi spese) me lo sono dovuto trovare da sola. Due mesi avanti e indietro da Bergamo a Milano a gratis.. Per fare esperienza. Poi sono tornata a vivere a Milano. Ho trovato un lavoro a progetto presso una ditta privata che ci ha parcheggiati in Regione Lombardia a far poco e niente (un modo come un altro per giustificare soldi pubblici). A settembre 2006 ho deciso di riprendere l'università illudendomi che la specialistica mi avrebbe dato qualche chanche in più. Ho fatto un anno di Erasmus in Spagna, ho passato 12 esami su 14. Media del 28. Mi sono laureata nel 2009 di ritorno dalla Spagna, in corso. Votazione 102.


Avevo 28 anni. 


Dopo la laurea mi sono stati offerti uno stage e una collaborazione dalla Camera di Commercio di Pavia, bei lavori interessanti, e sottopagati. Finito quello ho fatto la baby sitter per una cooperativa che gestiva un'area gioco all'interno di un centro commerciale. Sempre co.pro.. Poi mi hanno chiamato dall'azienda dove lavoro oggi. Una piccola azienda del Real Estate (siamo 3 persone capo compreso). Un anno a progetto con uno stipendio quasi dignitoso e poi a tempo indeterminato con uno stipendio e un livello ridicoli


In questi anni mi sono sentita dare della bambocciona, della mantenuta, faccio pienamente parte della generazione 1.000 euro, a fatica e chiedendo un piccolo prestito sono riuscita ad andare via di casa, quindi bambocciona non lo sono più, e neanche mantenuta - il prestito l'ho chiesto alla banca - e ora mi sento dire da un vice Ministro che non vuole nessuno (Fornero non sa più come librerarsene) che sono una sfigata (o non lo sono per mooolto poco). 


Mi chiedo sempre più spesso chi me l'ha fatto fare di tornare a casa. Tornare in Italia. Perché non mi sono cercata qualcosa da fare all'estero?? Perché sono ancora qui a farmi insultare da chi ha sempre avuto la pappa pronta? Da chi la parola SACRIFICI non la conosce. Da chi non ha fatto fatica a trovare un lavoro appena uscito dall'università. Perché c'era papino e c'erano gli amichetti di papino che aprivano porte e oliavano ingranaggi. C'era la fondazione Craxi, intitolata a chi è morto da latitante per aver preso parte alla distruzione del presente attuale di questo Paese, che si sa farne parte aiuta a crearsi conoscenze e buoni rapporti. 
E poi improvvisamente decide che siccome non lo considera nessuno è giunto il momento di insultare un po' di gente. E mi da anche fastidio dare visibilità a questa persona. Perché è quello che vuole. 


Però sinceramente dico a chi può "vattene, vattene via da questo paese che non ti da niente, ti toglie tutto e ti insulta, giorno dopo giorno. Vai via.. per quanto tutto il Mondo sia Paese fuori si sta meglio che a casa.". 


Ci sono tre regole: 
1) c'è sempre una vittima
2) cerca di non essere tu
3) non ti scordare la seconda regola
(da: "c'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo" di Efraim Medina Reyes)

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